Il 12 novembre abbiamo partecipato come sponsor al Red Hat Summit: Connect 2025, un appuntamento che ogni anno ci consente di confrontarci con la community tech sulle evoluzioni che stanno guidando la modernizzazione delle organizzazioni.
Un’edizione che ha confermato la scalabilità delle piattaforme enterprise basate su stack Red Hat: architetture ibride aperte, minore dipendenza dai vendor e una governance dei sistemi sempre più end-to-end.
Sovranità digitale: il modello Red Hat
Tra i temi centrali di quest’anno ha trovato grande spazio la sovranità digitale, intesa come la capacità di definire in modo chiaro dove risiedono i dati, chi può accedervi e come vengono gestiti.
In questo contesto Red Hat ha presentato il Cloud Sovereignty Framework, un approccio multilivello fondato su quattro pilastri:
- Controllo dei dati
- Riduzione del vendor lock-in
- Libertà di esecuzione ovunque
- Adozione di un cloud ibrido aperto
A questi si aggiungono otto dimensioni di sovranità: strategica, normativa, giurisdizionale, ambientale, tecnologica, operativa, di filiera e specifica per dati, che uniscono piattaforme aperte, policy e automazione lungo tutto il ciclo di vita delle applicazioni.
Sovranità come "global imperative"
Secondo le ricerche presentate durante il Summit:
- il 79% delle imprese orientate alla sovranità operativa richiede che i dati siano accessibili solo da residenti UE
- l’80% considera la trasparenza e la verificabilità dell’open source essenziali per garantire controllo e tracciabilità
Gestire correttamente la posizione e il movimento dei dati in un modello ibrido significa rispettare le normative, migliorare la sicurezza e mantenere libertà nelle scelte infrastrutturali.
AI: intelligenza aumentata e controllo dei dati
L’AI diventa realmente production-ready solo quando i dati sono governati in modo coerente e verificabile. Red Hat ha annunciato:
- AI Inference Server per inferenza generativa efficiente
- OpenShift AI per agenti estensibili e integrabili
- standard aperti per orchestrazione e portabilità dei modelli
Un approccio che consente di adottare agenti e servizi AI rispettando policy, autonomia operativa e requisiti di data residency direttamente a livello di piattaforma.
Open source: governance e modernizzazione
Nel corso dell’evento sono state approfondite diverse soluzioni utili alla costruzione di piattaforme affidabili e interoperabili:
- orchestrazione dei carichi su cloud ibridi
- strumenti per mantenere coerenza tra ambienti pubblici e privati
- modelli di automazione e GitOps per controllo e ripetibilità
- meccanismi nativi di sicurezza e gestione dei segreti
- modernizzazione graduale grazie alla convivenza di macchine virtuali (VM) e container tramite OpenShift Virtualization
La nostra esperienza al Summit: AI agents e operation
Oltre a partecipare come sponsor, abbiamo portato la nostra esperienza in ambito AI e automazione. All’interno del track “IT Automation & Security & AI/ML”, Niko Usai, Lead Solution Architect di Sourcesense, ha presentato un progetto sviluppato insieme al nostro Technical Leader Dario Montagnini, dedicato all’ottimizzazione della gestione dei ticket operativi.
Una soluzione che integra:
- Google ADK, per orchestrare il flusso delle attività dell’agente
- GitHub, repository centrale per codice, integrazioni e audit
- Red Hat Ansible Automation Platform, per esecuzioni controllate, verificabili e sicure
Il prototipo nasce dall’esigenza di analizzare i ticket più rapidamente, standardizzare tutte le informazioni raccolte e attivare procedure automatiche riproducibili, riducendo lavoro ripetitivo e migliorando la qualità delle operation.
Se desideri approfondire i temi emersi durante il Summit o valutare come le soluzioni Red Hat possano supportare la tua organizzazione nel percorso di innovazione, contattaci!
