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Open Source

7 ottimi motivi per affidarsi allo sviluppo Open Source

Per decenni, le società di sviluppo software hanno monopolizzato il mercato distribuendo prodotti commerciali. L’avvento dell’Open Source ha in questo senso ampliato gli orizzonti cambiando profondamente il mercato del software. Spesso si pensa che l’Open Source sia un universo senza regole, ma questo non corrisponde al vero: fondamentale è considerare che sono stati creati dei modelli di licensing ad hoc (come GNU General Public License o BSD), meno restrittivi rispetto agli accordi di licenza commerciale, che stabiliscono linee guida chiare e specificano cosa si può fare con il codice Open Source. L’obiettivo generale è mantenere il software aperto e disponibile per le community.  

Quello dell’Open Source non è da considerarsi un mercato di nicchia, non lo è mai stato. Anzi si pone in antitesi a un qualsiasi mercato di nicchia, perché uno dei suoi pillar è proprio la condivisione. Di esempi da citare se ne potrebbero considerare molteplici: il più importante è di certo il Kernel Linux, oramai utilizzato ovunque (su una galassia di web server, su hardware di qualsiasi genere come smartphone o apparati di rete e gran parte dell’Internet of Things (IoT)). 

Molte aziende, anche big tech, hanno scelto di contribuire e investire nell’Open Source, e di Open Source ormai si parla come di un pilastro dei nuovi modelli lavorativi. 

Ma quali sono i principali motivi che dovrebbero spingere una software house o un’azienda ad adottare un prodotto o un servizio Open Source? 

 

Open Source: 7 vantaggi che le aziende non possono più trascurare 

 

  • la disponibilità al download del software (tramite portali come Github o tramite i siti della software house) rende il prodotto Open Source disponibile e modificabile secondo le esigenze del cliente finale. I costi che vengono girati al cliente sono relativi al supporto, manutenzione, modifiche e redazione di documentazione; 
  • Utilizzare software Open Source permette, grazie alla condivisione dei sorgenti, la creazione di un team globale che collabora e interagisce continuamente per migliorare l’applicazione e per far sì che l’obiettivo comune venga raggiunto e mantenuto di release in release. I team di sviluppo creati ad hoc per uno o più progetti si trasformano in community (es. python.org, dev.java, etc.) che risolvono problemi e sviluppano nuove versioni in tempi record. Sempre più importante è anche il ruolo di ecosistemi cloud vendor-neutral, come la Cloud Native Computing Foundation; 
  • Le community del mondo Open Source lavorano costantemente per tenere i prodotti aggiornati e stabili e permettere di utilizzare le ultime feature rilasciate. La condivisione dei sorgenti, inoltre, permette di evolvere il prodotto o i prodotti secondo le esigenze del mercato, con tempi migliorativi molto meno dilatati; fondamentale è il supporto delle varie community che lavorano sul codice, con la possibilità in alcuni casi di aprire issue o change request; 
  • I test, insieme ai sorgenti, fanno parte del corredo tecnico scaricabile di un qualsiasi prodotto Open Source. Inoltre, questo tipo di condivisione rende più partecipi i clienti finali, che in questo modo riescono a comprendere meglio cosa fa il software e di conseguenza riescono a dettagliare i livelli di personalizzazione di cui hanno bisogno;
     
  • Leggendo il codice (oltre alla documentazione), è possibile comprendere profondamente i comportamenti di un tool. Il codice può essere, come già sottolineato, modificato e adattato alle proprie esigenze: restituendo il proprio lavoro alle community si ha implicitamente un controllo su quanto modificato; 
  • La possibilità di partecipazione allo sviluppo di un progetto è concreta anche per gli utenti non sviluppatori. Si può contribuire infatti nella stesura di documentazione, nelle traduzioni o nel miglioramento delle community stesse, divenendo parte di un ecosistema innovativo mai fermo; 
  • Se si parla di sicurezza, invece? Anche in questo caso, va sfatato il mito che l’Open Source sia meno sicuro del software tradizionale a causa della condivisione dei sorgenti: proprio poiché il codice viene accuratamente valutato dalla comunità di sviluppatori che vi hanno accesso, il controllo assicura sicurezza. Citando la Legge di Linus, “Given enough eyeballs, all bugs are shallow”.  Inoltre, le community di tester controllano le nuove release, ed eventuali problemi che possono sorgere vengono risolti in tempi rapidi. 

 

Open Source: un futuro già presente 

Sono passati più di 30 anni dalle prime fondamentali sperimentazioni di Linus Torvalds. Lo scenario è rapidamente mutato, ed esistono già realtà che hanno evoluto i loro modelli, in modo conscio o inconscio, seguendo i principi dell’Open Source: uno scenario che apre a prospettive sempre più concrete, e che nessun protagonista dell’innovazione può permettersi ormai di non considerare.


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