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Come affrontare una Cloud Migration di applicativi Atlassian: il caso Intesi Software

Lo scorso 15 febbraio 2024, Atlassian ha definitivamente interrotto il supporto per le versioni server, ovvero on-premise, di applicativi usati da migliaia di aziende in tutto il mondo come Jira, Jira Service Management e Confluence. Ciò ha sostanzialmente obbligato molte organizzazioni ad una cloud migration verso il modello SaaS, processo che nasconde non poche insidie e richiede l’intervento di professionisti esperti e certificati. Ecco come Sourcesense ha accompagnato Intesi Software in questo percorso.


Intesi Software e l’esigenza della cloud migration

Intesi Software è un’azienda italiana che da oltre 30 anni sviluppa software a supporto della trasformazione digitale d’impresa, con un’attenzione e una competenza particolare nell’universo degli applicativi gestionali (ERP) ed esecutivi per l’industria 4.0 (MES), nonché per la business intelligence e l’analisi del dato.

Intesi Software utilizza la suite Atlassian da circa un decennio. Jira, in particolare, è lo strumento chiave per la gestione dei progetti software, ovvero per il core business aziendale. Per questo, il tool non è impiegato solo dagli sviluppatori, ma da tutta l’azienda: dall’area commerciale, che la adotta per monitorare l’andamento dei progetti e la chiusura dei task, fino all’amministrazione, per tematiche di fatturazione. Nel 2019, l’azienda ha inoltre adottato Jira Service Management per la gestione dei ticket, sviluppando delle integrazioni con Jira e ottenendo così un incremento avvertibile di efficienza operativa nonché una migliore comunicazione tra le divisioni.

L’esigenza di adottare il cloud, e il contestuale avvio della relazione con Sourcesense sono legate sia alla necessità di far evolvere l’infrastruttura interna, che non riusciva più a garantire prestazioni allineate alle esigenze degli utenti, sia alla decisione di Atlassian di interrompere il supporto a tutte le versioni server della suite.


La personalizzazione del software e le sfide annesse

Come spesso accade, e a maggior ragione in una realtà che sviluppa software come core business, nel corso degli anni Intesi ha configurato e customizzato in modo profondo gli applicativi Atlassian, adattandoli ai propri processi ed esigenze specifiche.

In particolare, la versione on-premise di Jira permetteva l’accesso diretto al database, che l’azienda popolava e da cui estraeva dati con delle procedure realizzate ad hoc. In particolare, Intesi aveva creato una relazione tra un database legacy proprietario, nel quale erano (e sono) memorizzate tutte le informazioni sui clienti, con quello di Atlassian, di modo tale da presentare in un’unica interfaccia il maggior numero di informazioni possibili e non dover ricorrere a un CRM esterno.

La migrazione avrebbe precluso la possibilità di scrivere direttamente nel database in cloud, se non tramite l’impiego dell’ecosistema di API Atlassian, che però richiedeva delle competenze non presenti in azienda. Inoltre, Intesi Software aveva sviluppato delle automazioni che non intendeva perdere, come quella che assegnava ai ticket uno scoring di modo tale che gli operatori avessero delle priorità di intervento. Anche questa funzionalità, basata sull’elaborazione di informazioni del database interno, non poteva essere replicata direttamente in cloud.


Il coinvolgimento di Sourcesense e il progetto

Intesi ha iniziato a pianificare la migrazione al cloud nel 2022, nella consapevolezza di dover percorrere una lunga fase di studio proprio sulle personalizzazioni effettuate nel corso degli anni. Il tutto, reso ancor più complesso dal fisiologico turnover che qualsiasi azienda deve mettere in conto nel corso di un decennio. L’analisi profonda della situazione è stata completata in circa 6 mesi.

In quanto partner Atlassian, Sourcesense è stata scelta per accompagnare l’azienda lungo tutto l’iter di migrazione. La competenza dell’azienda è emersa in modo chiaro soprattutto nella gestione degli elementi custom, che oggi trovano una replica fedele (se non migliore) in ambiente cloud.

Mike Donnarumma, Responsabile Infrastruttura IT di Intesi Software, spiega che “Sourcesense ci ha prospettato un paio di ottime soluzioni, che poi sono cambiate nel corso del tempo perché la stessa Atlassian ha apportato modifiche ad alcuni componenti software. Alla fine, siamo arrivati ad una soluzione che ci ha soddisfatto pienamente, andando ben al di là del semplice passaggio di dati da un database all’altro. I dati vengono regolarmente trasferiti tutte le notti, ma Sourcesense ci ha fornito anche delle procedure che possiamo eseguire in tempo reale, senza dover aspettare le repliche programmate. Inoltre, oggi i dati sono organizzati molto meglio di prima”. 

Per quanto concerne le automazioni e lo scoring dei ticket, Donnarumma spiega che “Sourcesense ha sviluppato una soluzione, basata su Jira Automation, che replica perfettamente la nostra struttura di calcolo. Solo che adesso non siamo più noi a fare le elaborazioni, ma ci pensa Jira utilizzando dati acquisiti dal nostro database clienti”.

Prima della migrazione vera e propria, che è stata effettuata a fine gennaio 2024, sono stati effettuati numerosi test, volti a confermare l’efficacia della soluzione e a ridurre al minimo le operazioni che fisiologicamente vanno effettuate nel post-intervento. Le attività si sono svolte in prossimità e durante il weekend, di modo tale da avere i sistemi in attività per l’inizio della settimana successiva, cosa prontamente accaduta. Il progetto è stato chiuso un paio di settimane dopo.


I risultati e il valore aggiunto di Sourcesense

Per quanto concerne gli esiti della cloud migration, Intesi Software non ha dubbi: la stabilità, la scalabilità e le performance della piattaforma sono superiori al passato, e questo si traduce in più produttività, meno fermi e meno coinvolgimenti della divisione IT per preservare la continuità del business. La licenza premium acquistata dall’azienda prevede infatti un uptime superiore al 99%.

Di Sourcesense, Intesi Software ha apprezzato non soltanto le competenze, che rappresentano il punto di partenza per progetti complessi come questo, ma “la presenza, una disponibilità che è andata ben oltre il dovuto e un approccio molto professionale e concreto nei confronti della nostra situazione, che presentava molteplici sfide”.

 


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