Gli ambiti di applicazione degli smart glasses si stanno ampliando. Una diffusione promossa anche dai vantaggi offerti dai wearable device in Realtà aumentata, tra cui l’efficienza produttiva e la sicurezza degli esperti on field. Aspetto, quest’ultimo, fondamentale specie quando si parla di ispezioni ad alta quota su edifici storici, come chiese, monumenti, palazzi, castelli e quanto fa parte del patrimonio storico-culturale e artistico del Bel Paese. E non solo.
Con gli smart glasses, infatti, i sopralluoghi, le indagini preliminari sullo stato strutturale e le diagnosi su un edificio di alto valore storico sono più accurati. Tra i vantaggi? Si riducono gli errori e i tempi di intervento, assicurando la sicurezza dell’esperto sul campo. Vediamo come.
Partiamo da un dato importante: stando alla ricerca Markets and Markets, entro il 2023 il mercato della Realtà aumentata raggiungerà la quotazione di 61,39 miliardi di dollari. Un trend che coinvolgerà tutti gli ambiti, migliorando così con gli smart glasses tutto il ciclo produttivo. Una trasformazione che già si vede nella logistica, nella manutenzione, nell'ispezione assicurativa. Come anche nell’architettura, nell’ingegneria e nel restauro dei beni culturali.
Pensiamo per esempio a un architetto, a uno storico dell’arte o a un ingegnere strutturale che deve effettuare un’ispezione su edifici antichi. Stabili che, come sappiamo, richiedono manutenzione e sopralluoghi cadenzati, proprio per evitare di far svanire la loro ricchezza artistico-architettonica e culturale.
Pochi anni fa, questo esperto sul campo visionava il soffitto, le colonne e le altre componenti, portandosi dietro la planimetria. Imbragato ad alta quota, doveva trovare un appoggio per i suoi fogli su cui annotare tutto ciò che rilevava. Non senza incontrare difficoltà e ritardi nell’ultimare la sua ispezione.
Con i wearable device collegati in Augmented Reality la situazione è migliorata. E di molto. Sul display, infatti, l’esperto on field che sta effettuando ad esempio l’indagine preliminare dello stato strutturale di un palazzo storico vede già la scheda. All’interno tutte le informazioni importanti.
Ad alta quota, come anche in altri contesti “mission critical”, questo professionista può eseguire tutte le verifiche a “mani libere”. Usa, infatti, il comando vocale per le attività programmate da svolgere. Come, ad esempio, controllare lo stato dei capitelli, delle finestre, l’usura di affreschi e l’umidità sulle pareti.
Nulla è lasciato al caso: con il comando vocale richiama gli step dei task da svolgere, come annotare appunti che finiscono nel report di post ispezione. Tra i tool offerti dalle piattaforme ready2use come Eye4Task anche la possibilità di scattare foto, registrare video e procedere con una dettagliata scheda di valutazione.
Durante l’indagine preliminare dello stato strutturale, l’esperto in field che indossa gli smart glasses acquisisce dati e informazioni importanti. Anche questo è un aspetto che segna un passaggio verso la trasformazione digitale.
Se prima, infatti, il professionista prendeva nota sul posto e poi valutava il tutto dall’ufficio, adesso i periodi d’intervento sono ridotti, più performanti. Infatti, può avere i dati contestualizzati e subito a portata di mano. Ciò è utile anche per un confronto con l’esperto in remoto (nello specifico di E4T si collega in videochiamata con la Support Room) qualora ci fosse qualcosa di anomalo o imprevisto.
Le informazioni non si disperdono. Anzi, insieme alle foto, ai video e agli altri dati importanti acquisiti durante l’ispezione finiscono nel report finale. Tutto poi sarà valutato per determinare eventuali interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, come stabilire lo stato strutturale e di conservazione dell’edificio storico. Specialmente se è stato sottoposto a intemperie o eventi avversi, come i terremoti che ne hanno compromesso delle componenti.
Viene da sé che la sicurezza del lavoratore, soprattutto in contesti simili, è imprescindibile. Specie se pensiamo all’esperto imbragato ad alta quota. Con i wearable device tutto viene migliorato. Infatti, esegue l’ispezione “hands-free”, senza perdere di vista il focus della sua attività.
Sul display degli smart glasses collegati alla piattaforma collaborativa E4T, l’esperto on field vede la check-list da portare a termine. All’interno, trova tutti i task da eseguire nella sua ispezione sulla chiesa, su un campanile, sulla facciata di un edificio di importante valore architettonico-culturale. Con il comando vocale descrive ciò che vede e prende appunti sulla stato di conservazione e/o eventuali danni riscontrati. Scattando foto o registrando video.
Per ogni singolo passaggio del suo sopralluogo poi, ha a disposizione altri tools. Tra questi una griglia di valutazione con valori di riferimento che gli permette di eseguire analisi postume quantitative. Se ad esempio i parametri riscontrano valori sotto-soglia si potrebbe decidere per un successivo intervento di manutenzione ordinaria o straordinaria.
Così il processo d’ispezione è più performante. La diagnosi più accurata e gli errori ridotti, come anche i tempi d’intervento.
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