Sono lontani i tempi in cui la Realtà virtuale era legata solo al gaming. Gli ampi e innovativi utilizzi di questa tecnologia hanno infatti coinvolto diversi campi, apportando cambiamenti concreti. Uno di questi è la medicina che diventa sempre più hi-tech e accessibile: i vantaggi della telemedicina sono ormai evidenti.
Nel campo medico, la VR sta rivoluzionando molte pratiche con ripercussioni positive sui malati. Basti pensare alle innovazioni nella riabilitazione motoria e cognitiva, come ad esempio nei pazienti colpiti da ictus e morbo di Parkinson. Passando per la terapia contro ansia, traumi psicologici, stress e disturbi psichiatrici.
E che dire del supporto che la Realtà virtuale in medicina come metodo di formazione di specializzandi e operatori sanitari?
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Dispositivi innovativi, software, visori e programmi virtuali: sono gli strumenti altamente tecnologici della Realtà virtuale sempre più in uso nella medicina. Una strada perseguita per molteplici scopi, quali ad esempio migliorare le prestazioni dei professionisti e le risposte dei pazienti, specie in situazioni critiche.
Come sappiamo, la VR è una tecnologia immersiva che, mediante l’uso di visori e altri smart device, crea una realtà interamente digitale in cui ci si può muovere liberamente. Questo approccio innovativo si sta diffondendo anche nell’Healthcare.
Spesso si tratta di simulazioni realistiche e interattive – riprodotte da programmi e software innovativi come Eye4Training – dell’ambito familiare e quotidiano. Grazie a wearable device, cuffie, wired gloves (guanti), il paziente è immerso nel mondo simulato e 3D. Vi agisce. Il fatto che ne possa avere il controllo e muoversi liberamente stimola le sue funzioni e feedback più immediati nel trattamento.
Ma quali sono i campi di applicazione della VR in medicina? In genere possiamo raggrupparli così:
Come per la formazione immersiva nelle aziende, la Realtà virtuale offre molte possibilità anche nel campo del training medico. Sia per specializzandi che per operatori sanitari, come per il consolidamento di competenze e di nuove tecniche.
Pensiamo, ad esempio, a un medico che deve effettuare un intervento delicato su un paziente. Con i programmi e i dispositivi dotati di VR si cala nella realtà. Agisce simulando l’intervento chirurgico, valutando anche possibili conseguenze e incognite per l’ottima riuscita dell’operazione.
Tutto è ricreato nei minimi particolari proprio per avere un’esperienza real-time: così sperimenta anche le diverse emozioni che prova, imparando a controllarle. Ma durante l’operazione non è da solo: con i dispositivi hi-tech in VR il training può coinvolgere più persone.
Come? Basta che la sala operatoria sia attrezzata, ad esempio, da una telecamera 3D per la Realtà virtuale o indossata dal dottore che sta effettuando l’intervento. In questo modo, altre persone possono partecipare, acquisendo nuove competenze, nuove tecniche. L’apprendimento, quindi, è condiviso.
Che nesso c’è tra Realtà virtuale e terapia del dolore? Presto detto. L’approccio innovativo della tecnologia immersiva virtuale trova spazio anche nell’ambito farmaceutico per scopi terapeutici. Tra questi proprio la terapia del dolore, a cui sono sottoposti ogni giorno milioni di persone.
Sono tante le ricerche in atto per scoprire quanto la simulazione in un ambiente virtuale incida sulla soglia del dolore avvertita da un paziente prima e dopo la terapia. Soprattutto durante trattamenti delicati e invasivi che richiedono anche tecniche medico-scientifiche evolute.
I dispositivi dotati di Realtà virtuale garantiscono, anche in questo ambito, un alto grado di immersione. Anche il suono è surround. Con risultati sorprendenti.
Infatti, alcuni studi – come quello condotto a Los Angeles su 60 persone – hanno dimostrato come la VR possa avere sui pazienti in cura gli stessi effetti degli antidolorifici oppiacei. Tanto da far abbassare in media del 24% la soglia del dolore percepito dalle persone in terapia.
Affascinante e innovativo, specie se si pensa a quanti analgesici-antidolorifici oppiacei e, in genere, altre medicine in un futuro non poi così lontano si possono ridurre nella fase pre e post-operatoria.
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