Nel mondo dello sviluppo software, l’espressione “Free and Open Source Software” (FOSS) sta a indicare non la gratuità del codice, ma il fatto che il codice sorgente è aperto, liberamente utilizzabile, modificabile, ridistribuibile dall’utente, secondo le proprie esigenze. In ormai oltre trent’anni di competizione con il software proprietario (closed source), il software Open Source ha instaurato un nuovo paradigma, diventando sempre più parte integrante delle moderne strategie di trasformazione digitale attuate dalle imprese per innovare e potenziare i modelli di business.
Poter contare sul supporto di vaste comunità di sviluppatori, attivamente impegnate nei diversi progetti, fornisce al software Open Source il vantaggio di essere costantemente e velocemente corretto e migliorato, ad esempio, tramite l’introduzione di nuove funzionalità, la correzione di difetti o l’eliminazione di vulnerabilità.
L’82% dei dirigenti IT, secondo uno studio condotto a livello globale da Red Hat (“The State of Enterprise Open Source: A Red Hat Report”, 2022), è più propenso a selezionare un fornitore che contribuisce alla comunità Open Source. L’89% crede che il software Open Source enterprise (EOS) sia sicuro quanto il software proprietario, o addirittura più sicuro, e l’80% prevede d’incrementare l’uso dell’EOS per le tecnologie emergenti. Il 62% lo utilizza per modernizzare l’infrastruttura IT, il 52% per lo sviluppo applicativo, il 48% per la modernizzazione applicativa. Vi sono poi nuove categorie di software, come i container, il software di orchestrazione Kubernetes, e i progetti Open Source cloud-native che formano un crescente ecosistema tecnologico. Non a caso, il 70% dei responsabili IT sondati lavora per organizzazioni che utilizzano Kubernetes, e quasi un terzo pianifica d’incrementare in maniera significativa l’uso dei container nei prossimi 12 mesi.
Attingendo a progetti e software Open Source liberamente scaricabile e utilizzabile, di cui il codice è visibile e portabile, un’organizzazione ha l’opportunità gestire al meglio le licenze di software proprietario. Tuttavia, se opera autonomamente nelle attività di sviluppo, deve comunque possedere, o acquisire, competenze tecniche e padronanza nell’utilizzo dei tool selezionati, affrontando costi e rischi di personalizzazione e adeguamento del codice alle specifiche esigenze aziendali. Un prodotto, un’applicazione Open Source per uso enterprise richiedono attività di testing, di ottimizzazione delle prestazioni e della scalabilità; di controllo delle vulnerabilità e della qualità del codice. I prodotti Open Source enterprise devono essere corredati da servizi di assistenza e supporto, garantire un ciclo di vita di diversi anni, ed essere sviluppati e gestiti da esperti certificati, di comprovata competenza ed esperienza nel campo.
Su questi temi, Sourcesense ha diversi punti di forza: è specializzata nello sviluppo di soluzioni “enterprise ready” basate su software Open Source, e, fin dalla sua nascita, nel 2001, si è data la missione di lavorare su prodotti che adottano questo paradigma tecnologico nel mondo aziendale.
In aggiunta, Sourcesense annovera numerose certificazioni sul software Open Source, sia già acquisite, sia in corso di ottenimento.
Più in particolare, in ragione dei trend tecnologici precedentemente richiamati, attualmente le competenze e certificazioni maggiormente rilevanti sono quelle per Kubernetes, che rappresenta de facto lo standard industriale per l’orchestrazione di container. In quest’area, oltre il 17% dei DevOps Engineer che operano in Sourcesense è certificato CKA (Certified Kubernetes Administrator), quindi accreditato per lo sviluppo di prodotti industrial grade.
Attraverso i partner e vendor del mondo Open Source con cui collabora più frequentemente, Sourcesense conta poi anche diverse altre certificazioni. Ad esempio, per quanto riguarda la partnership con Hashicorp, Sourcesense possiede certificazioni per i prodotti Terraform e Vault. Dispone poi di esperti certificati per il database NoSQL MongoDB, e per strumenti software come Jenkins e Chef. Sourcesense è inoltre Advanced Business Partner di Red Hat, e come tale può fornire elevate competenze e specializzazioni nell’ambito delle applicazioni cloud-native, oltre che certificazioni per la piattaforma OpenShift.
Infine, un altro punto di forza di Sourcesense risiede nel fatto che molti dipendenti della società legano gli obiettivi di crescita professionale all’acquisizione di una certificazione. Le certificazioni ottenute aprono opportunità di partecipazione a gare pubbliche e private, permettono di esprimere meglio determinate competenze, e, al contempo, contribuiscono alla soddisfazione del personale tecnico che lavora in Sourcesense.